Tony Tasinato, tributo dalla città che non lo amava

Per la sua città è rimasto un alieno Tony Tasinato. Ieri, a sei mesi dalla scomparsa di quello che è considerato uno dei più grandi editori musicali a livello internazionale, via Palazzo si è riempita di mestrini. Almeno 500, seduti e in piedi, in silenzio ed emozionati. Il Memorial è stato il tentativo da parte della città di riconciliarsi con lui.
Angela Toni, sua compagna per quarant’anni, ha semplicemente sceso una rampa di scale. Hanno sempre abitato in questa stessa via. E al loro campanello «hanno suonato tanti musicisti – dice – e soprattutto tanti dj. Ferrucci, Bruggio, Tommi Vee sono passati di qua». E lui, come reagiva? «Li accoglieva. Certo, nel lavoro aveva un carattere spinoso. E’ sempre stato serio Tony, ma mai triste».
Ad aprire il concerto, Rino Capitanata: «Un giorno, in macchina, ho fatto ascoltare a Tony un mantra, un lungo ohm». La reazione del maestro? «Gli è piaciuto molto. Si è addormentato».
Poi la serata ha messo le ali. Alberto Grollo con le sue Five String Quartet. E ancora Tony Pagliuca, ex tastierista de Le Orme. Sir Oliver Skardy. Aldo Tagliapietra, ex voce storica del gruppo Le Orme. Solo per citarne alcuni. Tra loro i Krisma, il mitico duo che ha rivoluzionato gli anni ’80 italiani: «Eravamo in America a presentare il nostro album Fido – ricorda Cristina – La Caselli ci ha mollato ed è stato Tony a pubblicarci l’album. Fu un successo. Era il 1983. Abitavamo a Londra e poi a New York, lui ci chiamava in Italia come fossimo stranieri». E spesso non da soli: «a Capri ci assieme a Frank Zappa».
«Tasinato era così, in ascolto con il mondo», riflette Gianfranco Bettin. Eppure con Mestre non è mai riuscito ad avere un feeling. Francesco Sanavio, socio, amico e guru di un pezzo di storia della musica, ricorda che «mugugnava spesso contro la sua città. Amore e odio». Eppure sono stati proprio loro due a portare Ray Charles alla Fenice.
«Forse Tasinato era davvero come Mestre, una città che non se la tira – continua Bettin – qui ci passa il mondo ma a nessuno viene in mente di visitarla. Lui era davvero fuori scala per la Mestre di allora. Ma nonostante questo ha lanciato musicisti di qui, come le Orme o Patty Pravo».
Tasinato e Mestre forse non si piacevano proprio. Sanavio scuote la testa: «Non ho mai capito e non ho mai avuto il coraggio di chiederglielo».

 

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